Sono a Djalingo, in un'aula della scuola. Sono insieme a una cinquantina di ragazzini quando iniziano le danze. Letteralmente: si mettono a fare balli di gruppo. Tutti in cerchio, mi trovo nel mezzo di una serie di danze senza fine che occupano tutta la serata, a suon di tamburo. In quell'aula non c'era nulla. Solo noi. Esseri umani che si sono ritrovati assieme, per condividere. E... non ci mancava nulla. È bastato uno spazio e la serata era fatta. Con nulla.

Rientrato a Garoua quella serata mi è tornata in mente. Quei ragazzini, così contenti, e io con loro. Non è servito nulla se non noi per stare bene.

Questa riflessione mi ha portato a pormi una domanda: di cosa ho davvero bisogno?

Guardandomi intorno, in Camerun molte cose che in Italia ci sono qua mancano: mezzi pubblici, opportunità di svago, supermercati ben forniti, strade asfaltate, birre alla spina, elettricità stabile... eppure la vita va avanti. Senza queste cose. Forse allora è perché in fondo sono superflue. Se fossero davvero essenziali allora non se ne potrebbe fare a meno.

Il finesettimana, il sabato molti lavorano. Chi pure la domenica. Di domenica invece si fanno tre cose: culto, mestieri di casa, riposo. I più non vanno da nessuna parte. Restano a casa. Polleggiano. O perché non c'è tanto altro da fare o perché non se lo possono permettere.

La vita è ridotta all'osso. Tutte quelle cose che non hanno una necessità rilevante per i più non esistono. Fare sport, andare al cinema, andare al ristorante, fare una gita fuori porta... sono un lusso, una vanità.

In Italia se mancassero ti direbbero ma allora che cavolo fai?

La vita qua è molto semplice. Arrivare a fine giornata. Sopravvivere. Scorrere. I sogni sono modesti: trovare un lavoro che permetta di andare avanti. Non importa quale.

Ripenso ai ragazzini che ballano e urlano a squarciagola. Non hanno nulla, eppure hanno tutto.

Di cosa, allora, ha davvero bisogno l'essere umano?

Ripenso ai loro sorrisi e schiamazzi. Sono insieme. Vivono uno spazio. Ecco la loro risposta: relazioni intime e profonde con gli altri e con l'ambiente che ci circonda


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