Stavo andando all'ombra dell'albero dove ero solito mangiare la colazione. Sedia in un braccio, piatto con sopra tazza e panini, sotto bibbia e quadernino degli appunti nell'altro. Era da quando sono in Camerun il mio rito: masticare serenamente al suono della brezza e della canzone Illusion, pregare e riflettere per iniziare il giorno al meglio.

Ogni mattina, proprio quando io facevo colazione, passavano i ragazzini che andavano a scuola. Chi mi salutava - bianco, bianco! - chi mi dava il buongiorno, chi mi osservava in silenzio. C'erano poi quelli un po' più diretti che mi chiedevano un panino. E io spesso andavo in crisi. Alcune volte mi inventavo una scusa, altre lo davo. Altre volte facevo finta di non sentire. Non sapevo bene comportarmi, e certe volte non rivolgevo neanche lo sguardo verso la strada per non cedere a quegli occhicini e nasini che mi guardavano.

Un giorno stavo mangiando quando passò un gruppetto di ragazzini. Al chiamarmi uno di loro ho nascosto dietro la coscia il pane che stavo mangiando. Non risposi. Mi chiamò un'altra volta. Mi girai verso di lui.

-sei carino - mi disse

Lo guardai come se non avessi capito

-sei carino - mi disse più forte

-grazie - gli risposi

Lui rise. Prima di andare me lo disse un'altra volta.

Mi lasciò un po' di vergogna. Sì. Non mi voleva chiedere nulla. Voleva solo farmi un complimento. Darmi una carezza. Mi fece rendere conto di quanto mi irrigidissi, quanto mettessi su la corazza, il muro verso quei bambini. Che sì, diversi sono sfrontati e ti chiedono anche quello che hanno già. Ma sono dei bambini.

Partivo prevenuto e mi aspettavo che mi chiedesse qualcosa. Li avevo già inseriti nel già saputo, nel "so già perché mi chiami". E invece. La vita proprio quando pensi di averla capita e la vuoi inscatolare nel tuo schema ti dà quello schiaffetto e ti dice visto?

Proprio i camerunesi questo ce l'hanno dentro. Dicono: se qualcuno ti dice di avere capito il Camerun, allora devi spiegarglielo ancora.

Proprio quando pensi di aver capito la vita, allora è ora di ripartire