-L’hai visto il ponte della crociera?

-Eccome

-E le cabine?

-Sì

-E la sala da pranzo?

-Certo

-Non posso credere ai miei occhi. Tutto questo fasto… incredibile. Non è paragonabile a nulla la Queen of the sky.

-Hai detto bene Frank. Questa bagnarola è una chicca. Ma te l’assicuro, non varrebbe nulla se non fosse per loro.

-Loro chi?

-Gli Spyces.

-I musicisti?

-Proprio loro. Il quartetto delle meraviglie.

-La melodia degli angeli esce da quegli strumenti. E che ritmo, che trasporto!

-Eppure, tra tutte le cose degne di nota su questa nave, neanche accennati li hai.

-Ora che mi ci fai pensare senza di loro la Queen non potrebbe avere la fama che si merita.

-E come te, caro mio, molti altri non ci pensano prima di salire a bordo. Guardano gli interni, il cibo, il personale. Ma quanti guardano il nome di chi li allieterà per 7 notti? Di chi potrà far ballare persino il gamberetto che fa il bagno nel loro cocktail?

-Eh, senza di loro anche la suite più bella sarebbe una semplice stanza d’albergo.

-Esatto. Legno di mogano, Dom Perignon, candelabri in oro massiccio… tutta robaccia. Sulla Fisherman quei quattro miseri che lì sono in un covo di ruggine e croste di pane vivono come il sultano grazie alle note di… come si chiamava dai quel trombettista che quando si mette… mio Dio.

-Ballano pure i topi.

-E tutto il mare sotto. Senza gli Spyces, la Queen non varrebbe che un peschereccio. C’è capisci? Non è la torta che fa della torta la torta. È la ciliegia. Così, sono loro che rendono questa crociera la crociera. Gli Spyces sono la corona della nostra regina.