Mi ritiro dalla finestra. È mattina, mi sono appena riempito gli occhi di montagna e i polmoni di aria fresca prima che ricominci il caldo estivo e mi dirigo verso il bagno. Fatte le mie cose esco e vado al lavandino. Nel frattempo vedo con la coda dell'occhio una figura. È la donna delle pulizie.

È domenica. Ero a Barzio, in provincia di Lecco, da quasi una settimana. La vedo serena. Spontaneamente ne nasce una conversazione.

-sono qua per la formazione del servizio civile - esordisco - tu? Abiti qui?

-ci lavoro e basta

-anche di domenica?

-certo - mi rispose con un sorriso innocente Dopo un po' riprende

-questa è mia figlia - mi dice mostrandomi il telefono. Guardo la foto

-cosa fa? Le chiedo

-studia

Mentre parlavamo continuava a pulire. Si dava un bel daffare: puliva minuziosamente e svelta ogni angolo di superficie, con una disinvoltura da bartender all'ora di fare un una vodka lemon.

-e come è lavorare il finesettimana? Le domandai

-è come è. È lavoro, è già una grazia questa. Vedi, è per mia figlia che lo faccio. Non mi pesa. Tu non ti rendi conto - dice ridendo - non ringrazierai mai abbastanza i tuoi genitori, non sai cosa ti hanno dato.

Riprese poco dopo.

-io sono felice di quello che faccio. Perché lo faccio bene. Lo amo. Lo faccio con un sorriso. Questo è quello che ho, cos'altro dovrei fare? Il broncio?

Ormai aveva finito di pulire il bagno. Io lí impalato, lei tutta contenta già nel prossimo bagno.

La salutai. Felice.

Ma guarda un po' che personcina, pensai. Semplice, solare, impegnata. Mi aveva strabiliato con le sue parole. Cosa altro c'è da aggiungere? Come viverla diversamente, la vita? Se non con impegno, amore e semplicità?